Nel cuore della provincia dell’Aquila, il fiume Sagittario scava un percorso tra le rocce regalandoci un paesaggio da brividi tra suggestivi e antichi borghi, laghi color smeraldo e animali selvatici.
Le Gole del Sagittario in Abruzzo, sono Oasi WWF, Riserva Naturale Regionale ed è uno dei canyon più spettacolari d’Italia, dove sono di casa l’orso bruno marsicano, il lupo appenninico, l’aquila reale e bellissimi cervi. Il tutto contornato da antichi borghi tra i più belli d’Italia.
E allora, gambe in spalla e andiamo a conoscere meglio questa suggestiva area attraversata dal fiume Sagittario dalla natura incontaminata.
Anversa degli Abruzzi: l’antico borgo che ispirò Gabriele D’Annunzio
Il punto di partenza per esplorale le Gole del Sagittario è sicuramente Anversa degli Abruzzi, un borgo medievale che merita una sosta. Incluso nella comunità montana Peligna, Anversa degli Abruzzi offre moltissime opzioni a chi intende visitarlo, ideale per tutti coloro che amano coniugare un soggiorno all’insegna di cultura e natura.
Il paese sorge a circa 600 metri su di un ampio sperone ed è circondato da un paesaggio naturale di grande bellezza, nel quale spiccano maestose Gole del fiume Sagittario.
Il piccolo centro abitato è formato da piccole stradine intrecciate fra loro che si aprono su Piazza Roma, il centro della vita cittadina. Sullo sfondo dominano le alte vette delle montagne creando una cornice unica ed affascinante.
Nel centro storico è possibile ammirare i ruderi del castello dei Conti di Sangro, edificato dai Normanni nel XII secolo e distrutto da un incendio doloso appiccato, come narra la leggenda, per ribellione al diritto medievale dello “jus primae noctis”.
Sono tanti i tesori nascosti in questo piccolo paese abruzzese: la chiesa di Santa Maria delle Grazie, che per la particolarità del portale è un esempio unico in Abruzzo; il Cimitero dei Pagani, necropoli risalente al periodo compreso tra il III e I secolo a.C.; il Portale del 1666 su cui sono scolpite figure simboliche dedicate al culto di San Domenico dei Serpari. Poco distante, a ridosso del fiume, sorge proprio l’eremo in cui si rifugiò in preghiera l’abate per sfuggire al demonio.
Un borgo così affascinante e ricco di storia, al punto che durante il Novecento, Anversa è stata una cittadina molto apprezzata da scrittori e artisti che hanno trovato nei paesaggi naturali e nella storia del luogo, fonte di ispirazione per le loro opere. In particolare, Gabriele D’Annunzio, affascinato dai panorami mozzafiato della zona e dalla storia della famiglia Di Sangro, ambientò qui la sua tragedia, “La Fiaccola sotto il moggio” e proprio grazie a questo legame letterario, Anversa degli Abruzzi fa parte del circuito “I Parchi Letterari” con il suo “Parco D’Annunzio“.
Castrovalva, il borgo di Escher
Lasciandosi Anversa alle spalle, si prosegue lungo la SR479 direzione Castrovalva, un altro piccolo gioiello che, dall’alto di uno sperone di roccia, domina tutta la Riserva delle Gole del Sagittario.
Si può salire a piedi o in bicicletta, seguendo il sentiero che porta fino al Lago di Scanno, oppure in auto, ma il consiglio è comunque di godere al massimo della natura che qui ci circonda. Giungerete in un luogo di pace, silenzioso, fatto di stradine tortuose, dove vivono ormai poco più di 30 persone e dove la vita scorre lentamente.
Castrovalva è rappresentato in una litografia di Esher del 1929. L’artista fu letteralmente affascinato dal paesaggio delle Gole del Sagittario fatto di vallate, colline e borghi. Affermò “Mi fermai su questa stretta, piccola mulattiera, quasi un giorno intero e disegnai per tutto il tempo. Sopra di me c’era una scuola e sentivo le chiare voci dei bambini che cantavano”.
Volendo, dall’ultimo tornante prima dell’ingresso al paese, che per l’appunto si chiama il Girone Escher, è possibile osservare il borgo dalla stessa prospettiva ritratta nella litografia dall’artista.
Villalago, il borgo tra le acque
Fra laghi, montagne e gole, Villalago è un borgo fortificato medievale dove perdersi tra vicoli in salita e case in pietra. Qui, in questo luogo dove San Domenico costruì un eremo e fondò diversi monasteri, il tempo sembra essersi fermato.
Arroccato alle pendici del monte Argoneta, il borgo si snoda tra viuzze lastricate e case in pietra, unite tra loro dai caratteristici “suppuort”, ovvero i passaggi sotto travi di legno e gradinate in pietra che sorreggono le abitazioni.
Risalendo fino al versante orientale del monte Argoneta, la zona più verticale di Villalago, si può godere di un panorama d’incomparabile bellezza: la vista spazia dal fiume Sagittario che scorre nelle sue gole, ai laghi dalle acque color smeraldo. Molti sono, infatti, i laghi della zona: il lago di San Domenico che è un’area protetta, il piccolo lago Pio di origine carsiche e facilmente raggiungibile sia a piedi che in bicicletta dal centro paese, e il più famoso lago di Scanno, situato poco oltre il confine comunale, di cui parlerò a breve.
Curiosità. Nella grotta dove visse il santo è stata costruita una chiesetta che all’inizio del secolo scorso si trovò a diventare una chiesa sul lago. Nel 1929 fu infatti costruita una diga idroelettrica e l’acqua che si riversò sulla piana formò un pittoresco lago conosciuto come Lago di San Domenico, oggi famoso per il colore delle sue acque verdi smeraldo.
Scanno, il borgo dei fotografi
Scanno deve questa fama a uno scatto dell’italiano Mario Giacomelli che nel 1957 divenne noto nel mondo come “The Scanno Boy”, oggi esposto al MoMa di New York. Da allora il mondo ha scoperto questo incantevole luogo e i suoi bellissimi dintorni che comprendono anche un lago a forma di cuore.
La natura che circonda il paese e la sua particolare conformazione medievale sono state immortalate da moltissimi artisti italiani e stranieri tra cui Henri Cartier-Bresson, Hilde Lotz-Bauer, Renzo Tortelli, Gianni Berengo Gardin e molti altri che ancora oggi, si recano a Scanno per immortalare le bellezze di questo borgo con le sue tante chiese, gli eremi, i palazzi nobiliari e soprattutto i bellissimi portali settecenteschi sparsi per il paese, è un monumento unico in cui perdersi. Scanno è però anche paese di archi e finestre bifore, che si trovano ovunque e sorprendono ad ogni angolo.
Tra un arco e l’altro sorgono poi le Cemmause, scalinate di pietra dalla forma ad arco tipiche degli ingressi delle case di qui.
Insomma, le Gole del Sagittario sono un’altra mèta imperdibile tutta abruzzese e assolutamente da aggiungere alla propria lista dei desideri, perché qui trovate tutto: natura, storia, arte, cultura, spiritualità e l’eccellenza dell’enogastronomia pastorale abruzzese.