Questo mese, in occasione del Natale, Taste Abruzzo vi racconterà l’Italia da Nord a Sud. Come?
Grazie alle nostre quattro ospiti che non solo ci lasceranno la ricetta di un piatto che fa parte della loro tradizione regionale, ma che non può assolutamente mancare in tavola durante il pranzo di Natale.
La prima ospite, arriva dal profondo nord, ovvero la Lombardia, precisamente da Sirtori, un piccolo paese sulle colline in provincia di Lecco.
Lei si chiama Manuela e, come ci suggerisce il nome del suo blog, ama stare sempre “Con le mani in pasta” e, infatti, come è diventata nostra usanza, ci lascerà una deliziosa tipica natalizia, ovvero dei bellissimi mini Pandorini, ottimi anche come idea regalo homemade.
Ciao Manuela, siamo davvero felici di averti con noi qui su Taste Abruzzo anche perché, pur essendo un pochino distanti, c’è una cosa che ci accomuna: la filosofia di vita! Infatti, gran parte del tuo blog è dedicato ai prodotti del tuo orto che curi personalmente, vero? In che modo la natura che ti circonda e i frutti del tuo orto costituiscono un’ispirazione per cucinare e scrivere?
La natura è una fonte continua d’ispirazione, non soltanto in cucina. Abito all’interno di un Parco Regionale, una delle poche aree preservate in Brianza, e la quiete e i colori che mi circondano sono lo stimolo quotidiano a cercare un contatto concreto con la terra.
Mi occupo personalmente del mio orto, si tratta di un appuntamento quotidiano, e raccontare la stagionalità è un passaggio quasi inevitabile.
Com’è la tua terra e il tuo legame con essa. Nascere in Lombardia quanto ha influenzato la tua cucina e il tuo modo di essere e di vivere oggi?
Ho un rapporto molto conflittuale con la mia terra.
Da amante della natura è davvero duro accettare lo sfregio procurato negli anni a questo territorio: per il consumo di suolo, la speculazione edilizia, è rimasto davvero poco di quello che ricordo e il più delle volte mi risulta difficile dichiarare con orgoglio la mia provenienza.
Nelle mie ricette si sente molto la mia voglia di fuga: preferisco rifugiarmi in piatti tipici delle zone del centro sud, che non in un risotto alla monzese, ma amo conoscere anche le tipicità della mia zona e coglierne la bellezza.
Parlando della nostra terra…che rapporto hai con l’Abruzzo? Lo hai mai visitato? Se si, ti va di raccontarci quale luogo, piatto, sapore ti è rimasto nel cuore?
L’Abruzzo per me è il piccolo paese di Santo Stefano di Sessanio.
Ho avuto la fortuna di vistare la vostra terra in un paio di occasioni: la prima volta a Barrea e dintorni, nel Parco Nazionale, e la seconda volta proprio a Santo Stefano di Sessanio.
Lo ricordo come un’esile roccaforte di bianca pietra calcarea, ho amato i campi subito al di sotto delle mura, ricamati come piccoli fazzoletti di seta. Davvero un posto indimenticabile!
Beh si, in effetti hai visitato due luoghi meravigliosi e impossibili da dimenticare. Ma tornando in cucina, quale piatto della tradizione non può mancare sulla tua tavola a Natale?
Tu sei bravissima con i lievitati ci sveleresti la tua ricetta per la preparazione del dolce natalizio per eccellenza: il Pandoro?
Natale per me è la pasta fatta in casa.
Pur preparandola molto spesso, non c’è Natale in cui non mi cimenti nella preparazione di una pasta fresca.
Amo il momento della preparazione, lo stare insieme mentre si lavora. Prediligo il pandoro al panettone, ma non è stato facile neppure per me cimentarmi nella sua preparazione la prima volta.
Il mio consiglio è quello di affidarvi a ricette sicure, partire da farine di alta qualità e non avere fretta.
Il Mini Pandoro
Ingredienti
- farina 340 g W350 Manitoba o farina adatta a lunghe lievitazioni
- zucchero a velo 125 g
- burro 120 g
- panna 70 g 35% grassi
- acqua 95 g
- 3 tuorli + 1 uovo piccolo
- cioccolato bianco 40 g
- lievito di birra fresco 8 g
- sale vanigliato 6 g
- 1 cucchiaino miele di acacia
- la polpa di una 1 stecca di vaniglia
Istruzioni
- La sera (h. 10:00): preparate il poolish con 75 g di acqua, 37 g di farina, 3 g lievito e la polpa data
- dalla raschiatura di mezza stecca di vaniglia.
- Riponete in frigorifero in un contenitore ermetico a 5° per 12 ore.
- Il mattino successivo riportate il poolish a temperatura ambiente e preparate una biga sciogliendo
- il lievito restante col miele in 20 g d’acqua tiepida insieme a 40 g di farina.
- Al raddoppio (circa un’ora) mettete i due lieviti nella ciotola dell’impastatrice, aggiungete 75 g di
- farina, avviate, con la foglia e incordate.
- Unite due tuorli uno alla volta, inserendo tra uno e l'altro una parte di zucchero a velo (35 g) e
- incordando l'impasto prima di unire il tuorlo successivo.
- Montate il gancio, rivoltate l’impasto e avviamo e serriamo l’incordatura. A velocità bassa inserite
- 40 g di burro morbido. Lasciate girare fino a che diventa elastico.
- Coprite e lasciate lievitare a 26° C fino al raddoppio.
- Nel frattempo preparate un'emulsione con 50 g di burro, 25 g di panna, il cioccolato e la raschiatura di mezza stecca di vaniglia, lavorando gli ingredienti a bagnomaria.
- Mettete nella ciotola la panna rimanente, l’albume dell’uovo intero (i tuorli vanno tutti in frigo), 2/3
- della farina rimanente ed avviate con la foglia.
- Incordate a velocità 2, rovesciando di tanto in tanto l’impasto. Rallentate, inserite i tuorli uno alla
- volta, accompagnati da una porzione di zucchero (25 g) ed il sale con l'ultimo tuorlo.
- Riprendete l’incordatura prima del successivo inserimento.
- Unite la restate farina e quando l’impasto sarà nuovamente bene il corda rallentate ed aggiungete
- l’emulsione fredda a filo, fermandovi di tanto in tanto per serrare l’incordatura.
- Montate il gancio ed inserite il burro rimanente leggermente morbido.
- Lavorate rovesciando un paio di volte, fino ad ottenere la consistenza ottimale. L’impasto dovrà
- presentarsi perfettamente liscio e lucido.
- Lasciate riposare mezz’ora poi date un giro di pieghe serrate.
- Mettetelo in una ciotola capiente e coprite, quindi riponete in frigorifero a 7 – 8° fino al mattino
- successivo.
- Il giorno dopo riprendete l'impasto aspettiate che ritorni morbido, piegate ancora ma
- delicatamente e procedete con la spezzatura e la pirlatura.su un piano di lavoro imburrato.
- Mettete negli stampi imburrati ma non infarinati, coprite con pellicola e ponete a 26° C fino a che
- arriva a 1 cm dal bordo. Infornate per 30 40 minuti a 160° C.
- Fate la prova stecchino per verificare l'effettiva cottura.
- Attendete il raffreddamento prima di sformare.